Acroyoga: quando lo yoga incontra l’acrobatica – storia e benefici

Una delle più belle contaminazioni che ha avuto lo yoga negli ultimi anni è quella con l’acrobatica. Da questo incontro nasce l’acroyoga che mescola principi di yoga, acrobatica e massaggio thailandese per dar vita a un modo giocoso per tenersi in forma, divertirsi con gli amici e sperimentare l’ebbrezza dell’acrobatica in modo sicuro. L’acroyoga porta a sviluppare un maggiore senso di fiducia e responsabilità e una comunicazione sottile con il partner. Ma soprattutto è divertente!

L’acroyoga può avere sfumature molto diverse che vanno dall’acrobatica pura, alla pratica di equilibrio e ascolto sottile nelle asana, al vero e proprio massaggio terapeutico come da tradizione thai.

Storia

Ormai sono già molte le scuole di acroyoga, ma le prime due che hanno creato un metodo per praticarlo e insegnarlo sono Acroyoga Montreal e acroyoga Inc.

Acroyoga Montreal è stata fondata da Jessie Goldberg ed Eugene Poku nel 1999 combinando acrobatica, yoga e danza in un approccio molto coreografico. Acroyoga Inc, invece è nata nel 2006 grazie a Jason Nemer e Jenny Klein, che all’acrobatica e allo yoga hanno aggiunto tecniche di massaggio thai. Entrambe hanno sviluppato sequenze acrobatiche e sequenze più morbide con lo scopo di rilassare e allungare.

L’acroyoga nella sua forma più spettacolare può diventare ginnastica pura, e avvicinarsi più al circo che allo yoga, ma per chi dice che non ha radici nello yoga o che non è più yoga, giro questo video del 1938 di Krishnamachary, forse la figura più influente dello yoga del ‘900, mentre pratica con suo figlio:

L’acroyoga è arrivato in Italia grazie a Jacopo Ceccarelli che, dopo la formazione con Jason e Jenny negli Stati Uniti, dal 2010 ha cominciato a girare instancabilmente per l’Italia per proporlo e farlo conoscere anche qui. Nel tempo, ha cominciato un percorso di studio che ha fuso l’acroyoga coi principi dell’anukalana in un approccio che vuole rendere la pratica più fluida e leggera e focalizzare di più sull’ascolto reciproco e la sintonia. Praticando con questi obiettivi l’acroyoga diventa un grande strumento di presenza consapevole. Grazie a Jacopo anch’io nel 2012 ho conosciuto questa splendida disciplina, e dopo qualche anno di voli, cadute e risate, ho deciso di formarmi come insegnante e aprire corsi per condivicerla e formare piccole tribù di acroyogi.

Pratica

Anche se ci possono essere varianti, di solito l’acroyoga si pratica in due: uno dei due partner fa da base e sostiene l’altro che entra nelle asana sospeso da terra. Insieme ci si muove creando una danza comune. Una terza persona offre sostegno dove necessario quando si imparano nuove transizioni o una sicurezza in caso di cadute.

I ruoli fondamentali quindi sono tre:

  • la base: ha il compito di radicamento e sostegno. Essa ha il compito di diventare un solido sostegno sicuro su cui il flyer può fare affidamento e sviluppa nel tempo un ascolto sottile per gli allineamenti e la gravità. Il lavoro della base è ottimo per sviluppare forza e controllo e per allungare il tratto lombare.
  • il flyer: si affida alla base e ‘vola su di essa’ nelle varie asana. Il suo compito è di connettersi con la base e coordinare con essa i suoi movimenti per danzare insieme nelle posizioni. Fare il flyer permette di sviluppare forza controllo, coordinazione e una grande propriocezione e di godere di tutti i vantaggi delle inversioni.
  • lo spotter: si assicura che i due praticanti siano sempre in sicurezza. Aiuta a riallineare le posizioni, se c’è bisogno, e fa da rete di salvataggio in caso di cadute da posizioni potenzialmente pericolose che non sono ancora praticate con la dovuta destrezza. Dei tre, è il ruolo più importante e, una volta imparato, permette di fare progressi rapidi perché permette di sperimentare voli ‘arditi’ in sicurezza. Facendo lo spotter si sviluppa un buon radicamento, prontezza di riflessi, senso di responsabilità e  un’ ottima capacità di attenzione e ascolto.

Imparando a svolgere bene questi tre ruoli si crea un grande affiatamento. A differenza dello yoga che porta ad una pratica più introspettiva, con l’acroyoga, grazie al tipo di lavoro,  in poco tempo si sviluppa un grande spirito di gruppo.

Benefici

  • Con l’acroyoga si impara l’acrobatica, ma grazie ai principi dello yoga, nel totale rispetto della propria struttura fisica.
  • Nel tempo si allungano i muscoli, si scioglie la colonna e si fortifica l’intero corpo.
  • Essendo una pratica di yoga, ne hanno beneficio anche ghiandole e organi.
  • Con una pratica morbida  si arrivano a fare anche posizioni molto difficili e coerografiche in modo naturale, comodo e agevole.
  • Si acquisisce un grande senso di equilibrio
  • favorisce l’apertura e le relazioni e migliora la capacità di lasciarsi andare e fidarsi dell’altro
  • migliora anche il senso di responsabilità reciproca
  • migliora la fiducia in sé ed il senso di autostima. Permette di affrontare le proprie paure, scoprire le proprie risorse e di fare cose che credevamo impossibili.

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Rispetto a molti stili di yoga, l’acroyoga è più impegnativo, perciò sarebbe ideale come complemento allo yoga che sviluppa un corpo forte e flessibile e arreca una certa dimestichezza con le posizioni da fare in volo. D’altra parte si può iniziare anche senza aver già praticato yoga;  può essere un buon primo approccio ad esso  permettendo di scorprirlo in maniera divertente.

La cosa che a me piace di più dell’acroyoga è che è un modo per stare insieme, giocare e divertirsi. Non c’è bisogno né di fare squadre e di vincere o perdere, né di dare spettacolo. Si pratica per il gusto di giocare. Un pò come da piccoli si faceva il girotondo.

Un’attività simile nel mondo della danza è la contact improvisation, che mette in secondo piano l’aspetto performativo e si concentra sull’esperienza del danzare insieme in continuo ascolto reciproco. Nella contact si organizzano  Jam di danza, proprio come nel jazz: ci si avvicenda secondo il proprio sentire per improvvisare. Anche nell’acroyoga si  organizzano jam in cui praticare insieme e ‘danzare’ lo yoga.

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Molti si sono avvicinati all’acroyoga perché l’hanno visto praticare al parco o in spiaggia. Altri sono intimiditi dalle evoluzioni che vedono e pensano che non facciano per loro. Se ti piace, ti posso garantire che non è un attività così estrema come sembra e che, con un pò di pazienza e di studio, ti puoi trovare presto a fare cose che credevi impossibili! Se sei a Firenze e sei curioso di provarlo e vuoi vedere se fa per te, vieni a fare una lezione al Garage P Studio. : )

Novità: ora puoi fare lezione online con me. Vai alla pagina Lezioni online per saperne di più 😉

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